Blocchi di roccia incorniciano la DURA realtà...

Il suo sguardo è penetrante, è un muto grido di aiuto che squarcia il silenzio e la solitudine in cui è abbandonata. É così piccola questa creatura, accovacciata dentro ad un secchio di latta da cui emerge faticosamente...tutto attorno a lei è freddo ed indifferente.
Doloroso come un pugno il contrasto tra il calore e la dolcezza della bambina e lo squallore ed orrore di calcinacci, rocce e cemento in cui il suo corpicino è gettato...la vita contro la materia inerte...una lotta per la sopravvivenza! Pigiata dentro un secchio si sporge con fatica per lavare dei panni all'interno di una vasca di cemento...Quanto è ingiusta l'esistenza! Così innocente e incolpevole vede la sua infanzia scivolarle tra le dita, proprio come quel sapone che, a lungo andare, le lacererà le manine con cui si arrabatta a strofinare il tessuto...
Quanta sofferenza! L'acqua manca e, faticosamente, lentamente, elimina le macchie, come la fanciullezza della piccola che, arrancando, percorre lo scorrere incessante del tempo...
Quale sarà la sua storia? Perché tanto dolore nei suoi occhi?
Io sono ottimista...
La speranza è che si tratti semplicemente di un piccolo squarcio estrapolato da una fotografia che immortala una realtà ben diversa da quella che ci può far pensare quest'immagine...
Forse la bimba sta solo giocando a fingersi grande, a lavare i panni in una vasca, ma pochi metri più in là, oltre lo spazio ripreso dal fotografo, i suoi genitori vigilano su di lei con occhi attenti, e altri bambini corrono liberi e spensierati in prati fioriti che si aprono all'orizzonte...
Anna A.