Esiste la democrazia?
Hai la bocca tappata
perché non c’è acqua
che accolga la tua voce
né un senso
concesso alle tue mani
hai la bocca tappata
di un urlo represso nei secoli
la pelle dipinta di bianco
di sguardi che fuggono via
la pelle coperta di bianco
di sguardi che lavano via
la pelle macerie nel bianco
di sguardi che chiudono gli occhi.
Ti hanno tappato la bocca perché
non c’è più un uomo
che porti le tue idee
tra le corde vocali
nella sala grottesca
della democrazia
ti hanno tappato la bocca e ora
senti il bisogno di urlare.
Ma i tuoi occhi sono fuliggine.
È tutta la Storia
che urla la domanda:
esiste la democrazia?
Ma te la sei scrollata di dosso
come una cosa che riguarda il passato
o il presente di un altro.
E cos’è la democrazia?
È il governo del popolo?
Ma chi è il popolo?
Antonella Cro
Quanto presento non ha la pretesa di essere una poesia ma è scritto in versi per il percorso da cui è nato. I versi, in questo senso, sono più adatti a dar vita a una scrittura che non vuole essere argomentativa ma segue la spinta di una serie di associazioni. La foto che lei ha proposto mi è servita in questo senso come pretesto per dare voce ad una domanda più che a una riflessione che mi preme dentro in questo periodo. La mia urgenza comunicativa in questo senso (la domanda) è talmente forte che, probabilmente, qualsiasi foto avesse proposto sarei riuscita a interpretarla in quella direzione. La foto in questione, in verità, si prestava abbastanza bene alla mia ottica. Nel mio testo non ho fatto quindi altro che integrare la questione che mi sta a cuore con quanto la foto proponeva. Per farlo l´ho resa più vicina alla mia realtà ma il procedimento è stato abbastanza immediato. Se la foto riporta, come lei ci ha detto, una bambina messicana, per me quella bambina rappresenta una condizione che esiste non solo in una realtà di un altro continente ma che sento molto più vicina. In quella foto io vedo una bambina rom di uno qualsiasi dei " campi nomadi" della periferia milanese. E, di contro, vedo l´ingiustizia o meglio la disequità. Parola che è infatti emersa durante il brain storming. Associazioni con altre parole pronunciate durante la nostra "tempesta" di idee sono venute nel testo in maniera piuttosto naturale. È quel "bianco che copre" ha assunto un significato credo simile a quanto voleva comunicare il collega. Infine, tengo a sottolineare come il significato del termine "democrazia" è da me inteso in questo contesto in senso ampio. Se la democrazia è il governo del popolo mi viene da chiedere chi sia il popolo, se non sia appunto rappresentato anche da quella bambina che ne è lasciata fuori. E, in particolare, nell´attuale situazione italiana, se non sia rappresentato anche da chi per quella bambina ha un pensiero ma non trova una voce che lo rappresenti. Per questo si intrecciano due "tu". Spero di non essere andata, più che "fuori tema", "fuori forma", nella libertà che mi sono concessa di presentare un testo con il relativo commento (in realtà un testo dovrebbe parlare da solo...), ma lei ci ha concesso totale libertà e quindi mi sono lasciata andare...