UN SORRISO NEGATO
Queste poche righe sono per te, per te a cui la vita ha tolto troppo presto il sorriso, per te che lontano dal mondo fatato dei bambini, ricurva, ti affatichi fra bianche macerie, costante presenza della tua miseria.
Guardo la tua foto e non posso fare a meno di sentirmi in colpa sotto lo sguardo di quei tuoi occhi accusatori, occhi di chi forse si chiede il perché, ma non sa darsi una risposta, occhi di chi trova la situazione che sta vivendo profondamente ingiusta e forse senza speranza.
Sei una bambina, solo una bambina, che lava i panni sporchi in una tinozza più grande di lei, in una realtà troppo da “grandi” che non lascia spazio al gioco.
Sfrega, sfrega veloce con le tue piccole manine più adatte a fare ghirlande di fiori colorati che ad essere rovinate dal sapone…neanche il sole ti dà tregua ed è ancor più fastidioso riflettendosi sulle bianche pietre.
Hai appena iniziato il tuo viaggio, la tua vita è all’inizio, ma la strada è già tanto faticosa, in salita e i tuoi passi sono ancora incerti. Si questa è la vita, il bene più grande che ciascuno di noi possa avere, ma perché sei costretta a stare in ginocchio a lavare panni in un lavatoio improvvisato, anziché fantasticare sul futuro?
Dove sono i giochi da bimba? Dove sono le grida che accompagnano il girotondo? Solo silenzio e… il rumore delle tue mani che lavano veloci.
Mi piacerebbe pensare a una voce lontana, oltre il verde alle spalle, che ti chiamasse : - Vieni smetti di giocare alla “lavanderina”, vieni è pronta la merenda!- e tu con un gran sorriso diresti al fotografo di non trattenerti ancora per questo servizio fotografico che ti annoia.
No. Non è così…non c’è nessuno accanto a te, forse nessuno che si preoccupi di dove tu sia o che tu non faccia troppo tardi :- …altrimenti si fa buio!
Non c’è nessuno, non c’è la mamma, anche lei magari impegnata in un doppio lavoro per riuscire a tirare avanti tra gli stenti, non ci sono altri bambini, forse anche loro come te cercano di aiutare come possono.
Non c’è nessuno oltre a te nella tua tinozza, i tuoi panni e un fotografo che scatta l’immagine per ricordare, per farci ricordare coloro che spesso allontaniamo dai nostri pensieri.
E in questa giornata tra i libri da studiare e le faccende da sbrigare, mi fermo a pensare al tuo sorriso negato e al tuo coraggio di continuare a lottare.
Guarda, se strofini forte si può creare una colorata bolla di sapone. Affidale la tua speranza e il tuo rancore, che salga in alto fino al cielo, lotta contro un destino a te troppo avverso, perché dalla tua parte hai il futuro.
E un giorno, chissà, nella calura estiva, ti rivedrò su un dondolo all’ombra di un portico di una casa colorata, cullare il tuo bambino. Quel giorno ti chiederò di poter scattare una foto e allora il tuo sorriso mi dirà che ce l’avrai fatta.
Marianna G.