METARIFLESSIONE FINALE

Alla luce di quanto visto, ascoltato e cercato di capire durante il laboratorio mi pare che sia stato l’unico, ad oggi, che abbia cercato di fornire un esempio concreto di nuove metodologie didattiche. In particolare mi riferisco alle nuove tecnologie spendibili in ambito scolastico e che possono diventare un ausilio per l’apprendimento delle nuove generazioni.
L’unico limite a questo nuovo tipo di approccio e la non applicabilità in tutti i contesti scolastici. Sappiamo bene che non tutte le realtà scolastiche sono predisposte ad accettare e a far utilizzare le nuove tecnologie. Un ulteriore ostacolo lo vedrei da parte degli studenti stessi, per i quali un I-POD è solo lo strumentino che “spara” musica a manetta e non lo considererebbero affatto nell’ottica di una nuova didattica. Da tempo, comunque, mi ero chiesta se scuola e I. TECH potessero trovare un campo comune.
E di certo il laboratorio è servito per allargare i miei orizzonti e “svecchiare” l’idea di una scuola obsoleta a cui molti docenti, vuoi per l’età, vuoi per incapacità, sono ancora legati. Interessanti le ore in cui abbiamo sperimentato il cooperative learning con una serie di pratiche didattiche li lavoro di gruppo strutturato e formalizzato. Con il cooperative learning gli studenti, lavorando in piccoli gruppi, potrebbero ottenere risultati migliori e quindi una maggiore autostima. Altrettanto spendibile a livello scolastico è la didattica per progetti che sovverte il vecchio modo di fare scuola, coinvolgendo attivamente docenti e alunni. Questo tipo di didattica ha come obiettivo quello di formare, sia a livello umano che a livello intellettuale, gli alunni secondo un progetto ben definito. Il laboratorio, in conclusione, ha suggerito nuovo percorsi didattici ai quali le nuove generazioni di docenti non possono esimersi dall’affrontare o per lo meno prendere in considerazione.

Giuliana G.