METARIFLESSIONE FINALE
Dare una valutazione su un laboratorio SISS equivale, a parer mio, ad individuare la presenza di elementi che migliorino la nostra preparazione come insegnanti e che, quindi, possano trovare applicabilità in classe. Per quanto riguarda le prime lezioni del laboratorio, quelle cioè riguardanti il cooperative learning, ho trovato alcune idee che possono agevolare l’apprendimento degli alunni e che si mostrano come alternativa alla classica lezione frontale.
Nella mia breve esperienza di insegnante mi sto rendendo conto, infatti, che i ragazzi hanno una soglia di attenzione molto bassa e sono poco propensi al dialogo e allo scambio, le esercitazioni effettuate in aula, quindi possono rivelarsi degli strumenti validi per promuovere la collaborazione e rendere più attiva la didattica. La tecnica del brainstorming mi è sembrata efficace per stimolare i ragazzi alla riflessione e al confronto del proprio pensiero con quello altrui. In aula questo metodo è stato applicato alla descrizione di un’immagine utilizzando, quindi, delle impressioni e delle sensazioni. Secondo me può essere adottato anche, per esempio, come strumento di ripasso o di analisi delle preconoscenze mettendo a confronto non le idee ma le informazioni attinte dalla memoria, le nozioni già apprese, insomma. In questo modo i ragazzi amplierebbero le loro conoscenze, imparerebbero a “raggrupparle” secondo dei criteri logici che favorirebbero la memorizzazione. Nell’esperimento della scrittura collaborativa ho potuto verificare di persona che ciò che viene detto in aula e in gruppo viene interiorizzato.
Confrontando infatti l’elaborato svolto prima del lavoro di gruppo con quello successivo alla sperimentazione di questa tecnica ho notato che molti dei punti di vista espressi dai miei compagni di lavoro erano stati utilizzati per ampliare la descrizione o per interpretarla in maniera nuova. Anche l’esercizio svolto in coppia sull’ascolto e la ripetizione della descrizione può essere applicato in classe poiché consente di verificare e di incrementare la capacità di interpretazione del pensiero altrui e di restituzione delle informazioni acquisite.
La tecnica della scrittura epistemica può, invece, essere utilizzata in un contesto di lavoro individuale, per migliorare l’espressione scritta, soprattutto in testi argomentativi. Ho notato che molti dei miei alunni scrivono “di getto” e rileggono distrattamente: il risultato è la presenza numerosi errori di sintassi, ripetizioni e mancanza di logica nell’articolazione del periodo.
Con la scrittura epistemica si obbligherebbero i ragazzi a revisionare gli scritti all’insegna di una maggiore chiarezza e scorrevolezza.
Sarebbe utile fornire alla classe una serie di domande come quelle utilizzate durante il laboratorio, magari un elenco più breve, da utilizzare come guida nella composizione scritta. Se la tecnica venisse utilizzata con continuità, verrebbe appresa e le domande sorgerebbero spontaneamente durante la realizzazione e la revisione dello scritto.
Ho sperimentato che effettivamente il testo subisce delle variazioni in seguito all’applicazione di questo metodo: vi è una maggiore precisione e ricercatezza lessicale, i costrutti sono più lineari e i concetti vengono espressi in maniera più efficace, proprio come se ci trovassimo davanti ad un interlocutore vero e proprio.

Laura F.