Devo confessare di avere iniziato il laboratorio con una buona dose di scetticismo: da una parte perché l’uso delle nuove tecnologie (internet e computer in generale) non è certamente il mio forte; dall’altra parte perché sentivo parlare di negoziare e condividere le regole della classe con gli allievi e questo era un concetto del tutto nuovo rispetto alla mia esperienza lavorativa. E’ proprio vero che anche noi nuove generazioni di insegnanti siamo ancora legati al vecchio concetto di “lezione frontale” e che quando qualcuno ci propone qualcosa di diverso facciamo fatica a esser pronti a cogliere il positivo nella novità! Il laboratorio stesso era strutturato in maniera diversa rispetto ad altri, con esercizi che ci coinvolgevano in prima persona a lezione, sfruttando molto il tempo che ci era stato messo a disposizione e questo mi è piaciuto molto: contribuiva sicuramente a rendere la lezione più interessante e diminuiva il carico di lavoro a casa. In più fare esperienza pratica di quello che stavamo imparando rendeva palesi i punti di forza e le debolezze dei vari modelli di trattazione didattica. Per quanto mi riguarda ho molto apprezzato il modello di brain storming, di ragionamento collaborativi e di cooperative learning. Devo confessare che, quando se ne era parlato nell’area trasversale, non avevo ben compreso in che cosa consistessero questi modelli: lavorarci in prima persona ha reso tutto più chiaro. Ho provato ad utilizzare il brain storming per introdurre in classe (III Media) la spiegazione della II guerra mondiale: volevo rendermi conto che cosa i ragazzi già sapessero riguardo ad un argomento così esteso e importante, di cui certamente avevano già sentito parlare. Il risultato è stato buono: la lezione non è stata caotica come temevo e adesso, nella spiegazione cerco di approfondire, ampliare o spiegare i concetti che erano emersi in quella prima lezione. Mi ha molto colpito il concetto di ragionamento collaborativo perché mai avevo considerato il conflitto di idee come fonte di conoscenza e di accrescimento: imparare ad ascoltare, ad apprezzare e a valorizzare l’idea di un altro è un obiettivo fondamentale per la scuola. In tutto il lavoro di laboratorio è emerso che fondamentale è il ruolo del professore, la sua capacità di mediare lo scontro di idee, la sua abilità nel creare gruppi efficaci, la sua competenza per far emergere il meglio di ogni allievo durante le discussioni… Credo che queste capacità si acquisiscano con l’esperienza e con il concreto utilizzo giorno dopo giorno di queste nuove metodologie di cui abbiamo finora parlato: questo è l’aspetto più intrigante e stimolante del nostro lavoro. Grazie