La famiglia di Maria è poverissima, si arrangia raccogliendo il materiale riciclabile dalle discariche in cambio dello stipendio irrisorio di una Ditta di riciclo. Così, ogni mattina, anche Maria si arrampica in mezzo ai rifiuti col suo bastone. Ma il suo desiderio di conoscenza è così forte, ma così forte che le viene quasi impossibile raccogliere un giornale, o una qualunque busta o contenitore per alimenti con un po’ di scrittura sopra senza iniziarne immediatamente la lettura.
Perciò lavora lentamente: quando tutti hanno già finito lei è solo a metà, e questo si vede anche dai pochi spiccioli che riesce a portare a casa. I suoi genitori, entrambi analfabeti, sono molto scontenti di questo e si chiedono, esterrefatti, chi mai abbia potuto insegnarle quel vizietto della lettura.
In realtà nessuno le ha insegnato niente: bensì un giorno di due o tre anni fa, mentre si aggirava come suo solito nella discarica, Maria ha trovato un vecchio sillabario, tutto lurido e strappato. Ma lei ha riunito pazientemente quei pezzi e alla fine, proprio nel risultato di quel puzzle, ha trovato la chiave magica della lettura. Se solo le capitasse a tiro anche una penna! Potrebbe iniziare a scrivere, perché di storie da raccontare lei ne avrebbe eccome…