VIAGGIO NELL’IRREALTA’

“Cosa cerchi in questo giornale ormai consunto e quasi illeggibile bimba? Vuoi scoprire se al mondo esiste qualcosa di più bello e vivibile della discarica nella quale ti trovi, in questo momento o da sempre? Il tuo sguardo sembra preoccupato, anzi forse è più interrogativo…C’è qualcosa che ti incuriosisce in ciò che leggi?

Eppure dovresti essere abituata a una vita dura, faticosa, talmente difficile da apparire a volte come irreale. Oppure è proprio per questo che cerchi altro, perché speri ogni mattina quando ti svegli di poter cambiare la tua quotidianità, di poterti allontanare da qui e di viaggiare per giungere in nuovi luoghi, simili a quelle grandi metropoli che spesso appaiono come
“eden” e “isole felici”
tra i caratteri tipografici e le immagini di un giornale.

Sì, perché in genere la tua è l’età delle speranze, delle illusioni, dei sogni, del domani, mentre il tuo sguardo è quello tipico di “ una piccola donna” che affronta quotidianamente fatiche e problemi troppo più grandi di lei. Fra queste righe cerchi forse delle risposte? O forse, e non è difficile crederlo, non sai neppure leggere e ciò che invece ha attratto la tua attenzione è una immagine, non necessariamente bella e affascinante: forse l’occhio ti è addirittura caduto su qualche bambino straziato dalle mine, su qualche pirata della strada che in preda “a follie notturne, fumi e alcol” ha investito una carrozzina, sui milioni di morti causati dal passaggio di un uragano, su quegli atti di violenza incomprensibili fra coetanei cui ultimamente noi del mondo “bene” ci siamo quasi abituati e assuefatti.

Allora forse occorrerebbe provare a vedere il tutto sotto un’altra angolatura e a interpretare quel tuo sguardo non come quello di chi si commisera, ma di chi guarda con compassione e incredulità un mondo differente dal proprio, che gli fa paura, che non comprende e che mai vorrebbe visitare, e che appare addirittura più
“sporco”
della discarica nella quale stai trascorrendo la tua infanzia.

Chiara C.