I Versione
Il cielo velato di nuvole è solcato da uno stormo di uccelli bianchi.
In una distesa di rifiuti compare una bambina.
E’ spettinata, stringe fra le mani il brandello di un giornale e sembra intenta a leggerlo.
Fra il polso e il fianco tiene il manico di una scopa.
Ai suoi piedi vi sono dei resti di carta e plastica. In lontananza, dietro di lei, la figura di un uomo si allontana dandole le spalle.
L’immagine della bambina sembra troneggiare su una landa deserta, è quasi imponente nel suo concentrarsi, da adulta, quasi indifferente a tutto ciò che si muove intorno a lei: gli uccelli, l’uomo, l’ombra che la sta inghiottendo.
II Versione
Uno stormo di uccelli bianchi solca l’orizzonte.
Il cielo, nella sua parte più bassa, più lattiginosa, si congiunge con una distesa di rifiuti.
Con i piedi sommersi da brandelli di plastica e cartone si staglia, al centro della foto, una bambina.
Spettinata e vestita di povertà, stringe tra le mani i resti di un giornale che è intenta a leggere.
Stretto fra il fianco e il polso tiene quello che sembra un manico di scopa, probabilmente l’attrezzo che stava usando per lavorare.
In lontananza, dietro di lei, si scorge la figura di un uomo, un passante testimone di questo degrado, che si allontana dandole le spalle.
La figura infantile si erge sulla landa deserta, quasi imponente e autoritaria nel suo concentrarsi nella lettura, alla ricerca della dignità che distingue l’uomo dall’animale.
E’ adulta, quasi indifferente a ciò che si muove attorno a lei: il volo degli uccelli, i passi dell’uomo, l’ombra che sembra inghiottirla.
COMMENTO
L’utilizzo della tecnica della scrittura epistemica ha portato a rilevanti cambiamenti fra il primo e il secondo testo.
Il primo scritto, composto velocemente e istintivamente, ha una sintassi più semplice, quasi “telegrafica”, ma le informazioni sono poco chiare, i concetti non sono ben specificati come avviene invece nella seconda versione, dove niente viene lasciato in sospeso ma si cerca di illustrare all’interlocutore immaginario ogni elemento della foto.
La scelta del lessico, nella seconda versione, è più precisa, l’accostamento delle parole cerca di evocare sensazioni più definite e la disposizione degli elementi della frase avviene nel segno di una maggiore musicalità.
Il pensiero e le impressioni che suscita l’immagine vengono esplicitati nella seconda stesura, mentre nella prima sono solo accennati e il lettore è sottoposto a una maggiore attività interpretativa.