Ancora un’immagine sconcertante, tanto lontana da me da farmi procedere gradatamente nella lettura e nell’interpretazione di ciò che vedo.

Una ragazzina legge un foglio di giornale, lacero, raccolto da terra. Lo spazio alle sue spalle è indistinto: rocce o spazzatura? La mente rifiuta di calare la piccola in una discarica, ma è proprio così.
Un uomo in secondo piano si allontana, o forse cerca qualcosa anch’egli, mentre nel cielo volano alti i gabbiani. Un cielo terso, al di sopra di uno strato di nubi che cela le montagne in lontananza. L’azzurro pulito e la sensazione d’aria rarefatta che ne scaturisce contrastano fortemente con l’immagine desolata sottostante: la distesa di spazzatura in cui la ragazzina si staglia come una piccola cacciatrice. La sua distrazione per un attimo assorbe anche me in una sfera di sospensione, ma il bastone che tiene stretto, strumento per districarsi tra i reperti e raccogliere quanto può essere utile, mi ricorda il suo compito.

Maria C.