La lieta marmocchia

E già, come poter non ammirare un panorama del genere…Un bel paesaggio così lussureggiante, pieno di vita, di colori, di persone. Ma, si sa, lamentarsi fa parte della natura umana! Certamente, ammirare una bambina in un posto così bello non è cosa di tutti i giorni! In realtà sono indecisa se ritenere questo luogo una discarica o un parco giochi; certo è che il bel libro di Rodari che la marmocchia stringe tra le mani non lo leggerei mai ( che pesantezza un libro per marmocchi!).
E poi si vede dal suo sorriso quanto sia lieta e felice di aver ricevuto in dono dall’uomo alle spalle questo splendido regalo…Chi lo sa, magari nel bell’albergo a cinque stelle alle loro spalle avranno anche passato uno splendido pomeriggio insieme. Credo si possa desumere dall’interesse dell’uomo, così assorto e attento nell’osservare lo sguardo compiaciuto della marmocchia. Tutto intorno a lei esprime il suo bel mondo di fiaba. Colori, fiori, piante, il calore dell’umanità.


A voi
Ali d’avvoltoio passano nell’aria secca.
Il signore delle mosche s’ingozza della nostra miopia,
abituati a pianger le nostre miserie non sentiamo il tanfo delle bidonville d’africa, o d’america,
ne quelle di Palermo o della periferia milanese.
Sto qui davanti a voi,
come una dea d’altre epoche,
col mio scettro piantato tra l’aorta e l’intenzione
ed urlo nella mia silenziosa immobilità:
“A Voi servi improbabili di frammentarie garanzie,
trascritte in stenografia ebraica,
venditori di incubi squisiti
o di nostalgie malate.
A voi rigattieri d’opportunità perdute,
dispensatori di morali giudizi e di droghe sconosciute,
pederasti,
vecchi professori in pensione,
predicatori della domenica.
A voi in fila al supermercato
col carrello della spesa carico di buoni propositi
o di depressioni latenti.


Dono a voi il mio oggi nell’attesa dell’ora del Risveglio.”

Paola C.