A cosa pensi, dolce fanciulla? Dove porta la tua immaginazione quella semplice pagina di giornale? Dove corrono quegli occhi stracolmi di curiosità?
Forse a dei luoghi misteriosi, ove ti piacerebbe fuggire, dimenticando la triste quotidianità. Forse al mare, con la profondità dei suoi abissi e l’inafferrabilità del suo orizzonte lontano. Forse alle deliranti metropoli, fra quelli che sempre corrono per assolvere ai mille impegni dell’agenda giornaliera; proprio qui i tuoi occhi scoprono maestosi giganti, i grattacieli, che si innalzano vertiginosamente nel vuoto: scalfiranno davvero l’azzurro con le loro imponenti cime?
La domanda cade senza trovare risposta in te, piccola sovrana di un mondo di pietra, costretta dalla nascita a calpestare quel suolo rovente, a vagare fra rocce immobili ed indifferenti al tuo destino, fra rifiuti accatastati, giorno dopo giorno, senza alcun ordine.
Quanti interrogativi potrai porti per una vita e un mondo che sono in se stessi un punto di domanda… Ai tuoi piedi i rifiuti, ma sopra alla tua testa l’immensità dell’azzurro, solcato semplicemente da sottili ali d’uccello. La tua immaginazione corre e trascende la terra calpestata, proiettandosi nel colore della libertà. Allora fra le tue dita avviene la magia: non più strappi di carta stampata, ma ali spiegate verso il sogno della vita futura.