Sullo sfondo di questa foto vedo un paesaggio frutto del lavoro di millenni della natura (montagne?), forza per secoli ritenuta invincibile dagli uomini.
Un uomo di spalle in secondo piano se ne va, lasciando un triste panorama dominato dalla spazzatura. Resti. Di che cosa? Non sono vestigia di civiltà scomparse(..forse lo sono della nostra, inquietante premonizione?); sono avanzi di consumi.
Si notano nel cielo uccelli spazzini, testimoni della grande adattabilità delle creature viventi.
In primo piano una bambina dai tratti somatici non caucasici: è di etnia india? O asiatica? Non è a scuola, è lì per procurarsi di che vivere con un bastone per raccogliere qualcosa di utile da vendere a qualcuno, meno povero di lei.
E nelle desolazione morale e fisica della scena, si nota nei suoi occhi una scintilla di interesse per qualcosa che va oltre ciò che la circonda: oltre il bisogno, la fame, il lavoro, la vita intesa come esperienza quotidiana; la bambina legge, o forse non sa neanche leggere, ma è incuriosita…la sua attenzione è catturata da una foto, o da un’immagine.
È proprio in questo interesse negli occhi della bambina che è racchiuso il meglio di ciò che siamo come uomini.
Non il risultato di percorsi storico-sociali o economici, non prodotti catalogati con sterili etichette come quelle di “consumatori”.
La civiltà dei consumi è quella che “sporca” la foto, il paesaggio e forse la vita stessa della bambina, schiava dei rifiuti.
Noi siamo di più.
Noi uomini siamo quel guizzo che ci permette di interpretare la realtà, di indagare curiosamente il dato fisico e trasformarlo in formule matematiche, di rileggerla plasmando la materia in modi che la natura non conosce, attraverso l’arte.
Noi siamo quella bambina, capace di andare al di là dell’ ambiente che la circonda.
Siamo un mistero così insondabile per noi stessi, che da sempre ci interroghiamo in cerca di una risposta.
Non dobbiamo però voltare le spalle e andare via, come l’uomo in secondo piano, ma lasciarci sempre sorprendere e incuriosire da tutto ciò che ci circonda.
PS: in grassetto le correzioni dopo il confronto con la griglia attinente all’aspetto formale del lavoro svolto.