Qualche tempo fa, in questa regione del Messico già povera e messa a dura prova dal destino, un uragano ha distrutto tutto, spazzando via case, alberi e vite umane.
Ora è tornata la calma, il cielo è di nuovo azzurro e limpido, come quello dei giorni più belli, trascorsi a giocare all’aperto.
Una bambina ha perso tutto: gli ultimi mesi della sua vita li ha trascorsi chiusa in casa, raggomitolata nel dolore di chi vive di ricordi.
Oggi è un giorno nuovo. La fanciulla ha deciso di farsi forza, di rischiare nuovamente la carta della fiducia, di lasciare che la vita riprenda il suo corso: con passi svelti ha attraversato le vie del centro della città e ha raggiunto questa radura, un tempo verdissima. Ora il manto erboso è ricoperto di spazzatura, di ferraglia, di carta stropicciata che si solleva da terra mossa dal vento.
All’improvviso la fanciulla nota un foglio: lo raccoglie e osserva le immagini stampate. Un fotografia raffigura un bambino vestito da soldato. Intorno, tante righe nere, formate da lettere che si inseguono ordinatamente. Sul viso della fanciulla, si posa, come un velo opaco, un sorriso amaro: sarebbe bello saper leggere…
Nota sulla scrittura epistemica: quanto avevo prodotto in classe durante il laboratorio è stato poi migliorato dal punto di vista formale grazie alla traccia delle domande. Personalmente, ogni volta che rileggo un testo da me prodotto, mi viene spontaneo chiedermi almeno fino a che punto sia stata chiara ad esporre i concetti. Tuttavia, la griglia con domande mi è sembrata molto comoda e completa.